Ragazza morta a 18 anni di leucemia, i genitori seguaci di Hamer hanno rifiutato la chemio per usare metodi “alternativi”.

È appena stata diffusa la notizia della morte di una ragazza di appena 18 anni di leucemia da Il mattino di Padova (qui). Un caso molto sfortunato? Non lo sapremo mai. I genitori sono accaniti sostenitori delle “medicine alternative”, soprattutto delle teorie strampalate del signor Hamer. Costui è un ex medico, radiato dall’albo, attualmente latitante che ritiene che le malattie siano causate da traumi psicologici irrisolti. A diagnosi avvenuta hanno rifiutato le cure proposte con determinazione dagli oncologi, facendo di tutto per impedirle di assumere cure dall’efficacia dimostrata, perché ritenevano che la causa del malessere della figlia fosse la morte del fratello di 22 anni per un aneurisma. I medici hanno dovuto, giustamente, provvedere a denunciare il caso essendo la ragazza ancora minorenne. Il tribunale era arrivato addirittura a togliere la patria potestà ai genitori nel tentativo di far ricevere alla ragazza le cure necessarie al suo benessere. L’avvocato chiamato a tutelare gli interessi della famiglia è comunque riuscito ad ottenere il trasferimento presso una struttura ospedaliera svizzera a Bellinzona, dove ha potuto seguire il percorso “alternativo” tanto rivendicato dai genitori. Dapprima con l’uso di cortisone e successivamente è stato fatto ricorso per l’utilizzo di dosi massicce di vitamina C. Non è chiaro se sono state proposte dalla struttura svizzera o richieste espressamente dai genitori. Purtroppo, non ce l’ha fatta.

Cinquanta anni fa il tasso di sopravvivenza della leucemia era inferiore il 10%. Una sentenza, una lapide. Oggi grazie a una diagnosi sempre più rapida e precisa ma soprattutto ai moderni chemioterapici il tasso di sopravvivenza è salito fino a oltre il 90% (in base al tipo, ndr), ovvero una percentuale letteralmente invertita rispetto al secolo scorso. Ancora tanti per i genitori, ma resta un risultato incredibile ottenuto dalla medicina basata sulle evidenze. Non si può affermare che si sarebbe salvata di sicuro con la chemio, non vendiamo certezze alternative, ma barattare una statistica certa per un mucchio di fantasie suffragate solo da testimonianze e aneddoti non è mai una buona idea, soprattutto con percentuali bulgare di sopravvivenza come in questo caso. Non posso far altro di sperare che altri genitori costretti a vivere il dramma di una tale diagnosi fatta ai propri figli facciano tesoro di questa storia.

[Innominato]


2 risposte a "Ragazza morta a 18 anni di leucemia, i genitori seguaci di Hamer hanno rifiutato la chemio per usare metodi “alternativi”."

  1. In realtà, anche in base alla medicina ufficiale, la maggior parte di forme di leucemia non si curano con la chemio a causa dell’alta mortalità. Oggi, la medicina ufficiale utilizza dei farmaci a bersaglio molecolare che hanno il compito di inibire le proteine che causano la leucemia. Naturalmente, la medicina ufficiale non conosce quali siano le cause della produzione di questa proteina a seguito delle modifiche genetiche del DNA. Se si affiancano le teorie di Hamer alla medicina ufficiale probabilmente si potrebbe evitare la somministrazione a vita di tali farmici in quanto si potrebbe avere una remissione completa della malattia.

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    1. Se diagnosticate per tempo, alcune forme di leucemia hanno un 90% di tasso di sopravvivenza.
      Detto questo, su quale base scientifica affermi che “se si affiancano le teorie di Hamer alla medicina ufficiale probabilmente si potrebbe evitare la somministrazione a vita di tali farmaci in quanto si potrebbe avere una remissione completa della malattia”?
      [JD]

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